I tumori del Pancreas : sono possibili una prevenzione e una diagnosi tempestiva?
Evento voluto e creato dall’Associazione Oltre la Ricerca, oltrelaricerca.org, nella persona della sua fondatrice, la vulcanica Francesca Gabellini, e dalla ASL della Vasta Romagna che opera di concerto ai professionisti dell’Azienda Ospedaliera che si occupano della patologia tumore al pancreas.
La grande e inusuale partecipazione dei medici di base, in gran parte della provincia riminese, ha centrato l’obiettivo di sdoganare il tumore del pancreas dai congressi di settore. Il format riminese rappresenta una novità da imitare a livello nazionale nell’opera di sensibilizzazione e comunicazione sulle tematiche trascurate del tumore del pancreas.
Perché la partecipazione massiccia dei medici di base è così rilevante?
La loro presenza diffusa sul territorio li qualifica come gli agenti più importanti per una diagnosi precoce vista la mancanza di metodiche di screening per questa patologia. Se in generale una diagnosi precoce è la miglior cura per qualsiasi malattia, questo è ancor più vero nel caso del tumore al pancreas. Infatti solo una percentuale ridotta dei pazienti, circa il 20%, arriva ad essere sottoposta ad un intervento chirurgico, opzione di cura che migliora di circa il 30% la probabilità di sopravvivenza a 5 anni.
I partecipanti al convegno hanno potuto leggere attraverso gran parte degli interventi una sorta di filo rosso che ha tenuto insieme il tema dell’evento: prevenzione e diagnosi nei limiti delle conoscenze e delle tecniche oggi disponibili. Infatti dall’intervento specifico su segni e sintomi della patologia, sempre difficili da interpretare per la loro aspecificità, passando a quelli sulle tecniche diagnostiche, alla relazione sul diabete-tumore del pancreas nei casi d’insorgenza improvvisa di diabete di tipo 2, allo screening per famigliarità, al monitoraggio delle cisti pancreatiche, per finire con all’attenzione agli stili di vita e agli aspetti nutrizionali, l’enfasi è sempre stata su indicazioni e suggerimenti sull’attenzione a tutti quei segnali che possono presentarsi come potenziali spie d’allerta di una potenziale presenza di un tumore del pancreas.
Oltre ad affrontare i temi classici di base della patologia del tumore del pancreas i vari interventi con sfumature diverse hanno condiviso due messaggi importanti per i pazienti:
- la politica sanitaria nazionale sta cercando di organizzarsi in macro-aree e in macro AUSL per assicurare la migliore cura ai pazienti ed avere i costi sotto controllo. Se si riuscirà a muoversi in questa direzione è verosimile che ogni macro-area possa avere un centro di cure del pancreas ad alto volume che al suo interno abbia tutte le necessarie e fondamentali discipline mediche dal punto di vista terapico, chirurgico e diagnostico. È facile intuire come queste politiche potranno avere successo se poi esisterà un’integrazione e un coordinamento tra centri ad alto volume e centri periferici vicini logisticamente ai pazienti. Infine tutte queste azioni dovranno supportate da un’informazione capillare sul territorio che permetta ai pazienti di accedere tempestivamente sia in fase di diagnosi e sia in fase di cura alle competenze mediche necessarie, [6].
- queste politiche sanitarie nazionali si devono poi tramutare in requisiti specifici per i centri specializzati ad alto volume per il pancreas che al loro interno dovranno integrare le varie competenze discipline coinvolte nella cura: Radiologia, Anatomo Patologia, Ecoendoescopia, Chirurgia, Oncologia, Diabetologia, Nutrizionistica, … sia le modalità di organizzazione dei percorsi di diagnosi e cura privilegiando il punto di vista del paziente [3],[4].
È importante ribadire che ove questi approcci integrati sono stati attuati si è potuto osservare un significativo miglioramento dei dati di mortalità e morbilità dopo gli interventi di chirurgia pancreatica, [5].
L’evento è stato pensato e organizzato avendo come riferimento il metodo translazionale : i vari medici nelle loro presentazioni oltre a portare i contributi della loro pratica clinica e di ricerca hanno messo l’accento sugli aspetti di integrazione con le altre discipline per migliorare diagnosi e prognosi dei pazienti. L’obiettivo comune è quello di arrivare dare il massimo delle cure contemplate oggi al 100 % dei pazienti affetti da questa malattia [2]
Le Associazioni
Altro elemento caratterizzante l’evento è stato il ruolo di un’associazione, Oltre la Ricerca, nell’organizzazione dell’evento e la partecipazione di altre Associazioni e Fondazioni e pazienti:
- Francesca Gabellini di Oltre la Ricerca,
- Federica Valsecchi della Fondazione Nadia Valsecchi,
- Piero Rivizzigno di tumorepancreas.com
- Fabrizio Miserocchi dello IOR, Istituto Oncologico Romagnolo.
Questo è un aspetto rilevante perché è una conferma del ruolo attivo negli ultimi due anni delle associazioni dei pazienti e delle Fondazioni nel finanziamento della ricerca, nella sensibilizzazione a livello istituzionale e nella diffusione di informazioni affidabili ai pazienti e ai loro familiari.
Diffusione del Tumore del Pancreas
Fabio Falcini, Direttore Registro Tumori della Romagna, IRST Meldola, nel suo intervento:
Il punto di vista dell’ Epidemiologo: l’incidenza è in aumento?
ha illustrato come il tumore del pancreas non sia tra i primi 5 tumori in Italia per incidenza o numerosità ma che purtroppo sia tra i primi 5 cinque tumori per mortalità. Questo dato è importante perché le politiche sanitarie nazionali vengono fatte tenendo in maggiore in maggiore considerazione il dato di incidenza di una patologia sulla popolazione, numero complessivo di pazienti, semplicemente perché questo dato è legato direttamente alla spesa sanitaria. Nel contesto di una patologia complessa c’è un dato positivo: a fronte della crescita dell’incidenza del tumore del pancreas del 1.4% negli ultimi anni la mortalità è cresciuta solo dello 0.1%. Questo dato può essere interpretato come risultato della riduzione del fumo, soprattutto negli uomini e degli stili di vita. Nota: i dati presentati sono relativi al 2011 perché si possano così valutare i dati di sopravvivenza a 5 anni; mancano quindi dati ufficiali di sopravvivenza che tengano conto dell’impatto dei farmaci chemioterapici immessi nel mercato negli ultimi 5 anni.
Sintomi e Diagnosi Precoce
Luigi Veneroni, U.O. Chirurgia Generale Ospedale Infermi Rimini, nel suo intervento:
Come e quando sospettare l’insorgenza della malattia?
ha sottolineato fondamentalmente 3 aspetti nella diagnosi precoce:
- la necessità di evidenziare i sintomi e i segnali precoci della malattia quando ci sono e secondo quanto riportato dal vissuto dei pazienti
- l’auspicio che le diverse figure sanitarie “ alzino le antenne” rispetto a questi sintomi e portino avanti un’indagine di sospetto di malattia; particolare enfasi in tal contesto ai medici di medicina generale e a tutte quelle figure sanitarie che, incontrando un paziente per un sintomo, possano sospettare una malattia pancreatica
- la creazione negli ospedali di un ambulatorio multidisciplinare dedicato alle malattie pancreatiche ove i pazienti con sospetta diagnosi di patologia pancreatica possano incontrare una squadra medica con sensibilità ed e