Gabriele Capurso, gastroenterologo

Nutrizione e tumore del pancreas – Parte 1

26 Ottobre 2020 • Redazione

Il 22 Ottobre Codice Viola ha organizzato un webinar sul tema, Nutrizione e Tumore del Pancreas, con l’obiettivo di fornire un quadro di riferimento scientifico sui temi nutrizionali nell’ambito delle cure del tumore del pancreas. I relatori sono stati:

  • Riccardo Caccialanza, Medico nutrizionista
  • Gabriele Capurso, Gastroenterologo
  • Michele Milella, Oncologo,
  • Alessandro Zerbi, Chirurgo

Dall’elenco dei relatori si può notare la scelta di non confinare l’argomento nell’ambito della sola nutrizione; siamo convinti che la nutrizione sia una parte integrante di tutto il percorso di cura dei pazienti con tumore al pancreas. In questo primo articolo includiamo il video della presentazione del dott. Gabriele Capurso, gastroenterologo del S. Raffaele di Milano, e le sue risposte alle domande ricevute durante il webinar.

 

Presentazione di Gabriele Capurso, gastroenterologo del S. Raffaele di Milano

 

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Il ruolo del gastroenterologo nel percorso di cura del tumore del pancreas non è immediatamente chiaro ai pazienti che generalmente in prima istanza fanno riferimento al chirurgo e in misura ridotta all’oncologo. Uno degli obiettivi di questa presentazione è quello di mettere in evidenza la rilevanza di questa figura medica in relazione ai temi della nutrizione e nel contesto più generale della diagnosi e cura del tumore del pancreas.

 

Risposte alle domande pervenute

1. Anche i pazienti inoperabili devono assumere gli enzimi pancreatici? 

Se hanno una insufficienza pancreatica si. Dal punto di vista pratico, se il tumore è nella testa del pancreas possiamo dare per scontato che ci sua una insufficienza anche senza fare esami e quindi iniziare subito la terapia. Se il tumore è nel corpo o nella coda del pancreas ritengo sia indicato dosare l’elastasi fecale e fare trattamento se questa risulta bassa.

2. Se un paziente continua ad avere diarrea deve aumentare il Creon? Se si sino a quanto? 

Le cause della diarrea possono essere molte e vanno verificate con uno specialista gastroenterologo. Qualora si ritenga che sia una “steatorrea” dovuta al malassorbimento dei nutrienti, si, si aumenta in Creon; si può arrivare anche a dosaggi di anche 80.000 unità a pasto (8 compresse da 10.000) quando sussiste questo sospetto.

3. Sono utili gli integratori e, se si, di che tipo? 

E’ davvero un termine generico, e va definito utile a cosa. Ci sono “integratori nutrizionali” che hanno lo scopo di aumentare la quota di calorie/proteine ingerite quando la dieta non ne contiene a sufficienza. Altri “integratori” specifici possono servire per specifiche carenze di vitamine o oligoelementi. Altri ancora possono servire per allievare sintomi digestivi.

Anche qui, una visita col nutrizionista e/o col gastroenterologo possono aiutare.

4. Come si può contrastare la diarrea e ingrassare? 

La diarrea dipende da cause che vanno cercate attivamente e risolte. Quando la diarrea è legata al malassorbimento da insufficienza pancreatica la terapia con enzimi la risolve ed il peso va a salire. Non è possibile generalizzare però se le cause sono altre.

5. Quali probiotici usare se si ha sempre diarrea? 

Dipende dalla causa della diarrea e non è possibile dare una risposta esauriente. Come i farmaci, i probiotici sono diversi tra loro (per “taxa”, ceppo, quantità, resistenza ad acido o bile etc etc) e mentre per alcuni esiste letteratura scientifica per altri non è cosi’. Credo vada stabilito se e come utilizzarli consultando uno specialista gastroenterologo.

6. In caso di diarrea bisogna spezzare la fibra e frullare tutto? Per sfiammare l’intestino è meglio il riso bollito o la crema di riso evitando di usare il riso bianco per non fare alzare la glicemia? 

Va capita la causa della diarrea. Le fibre possono essere perfino utili in alcune situazioni perché formano lo “scheletro” delle feci, ma non posso rispondere in modo cosi’ generico.

Nessun cibo “sfiamma” l’intestino e un infiammazione intestinale eventuale va diagnosticata e trattata in modo appropriato.

7. Meteorismo e flatulenza sono conseguenza del malassorbimento di alcuni alimenti? 

Si, è possibile. Nutrienti non assorbiti restano nel lume dell’intestino e qui vengono fermentati dalla flora batterica con un processo che produce gas (idrogeno e metano soprattutto).

8. Legumi e fibre favoriscono l’evacuazione? 

Si, tendenzialmente lo fanno perché la loro porzione non assorbibile (le fibre non sono per nulla assorbibili) aumenta la massa fecale.

9. L’analisi visiva delle feci ci aiuta a capire se stiamo assumendo la quantità di creon giusta? 

No. Non mi baserei su questo, o almeno non solo.

10. A me non sono stati prescritte gli enzimi pancreatici, pur avendo subito  una pacreatectomia distale della coda del pancreas secondaria ad un tumore neuroendocrino. Anche i pazienti affetti da NET devono assumerli? 

Farei un dosaggio della elastasi fecale perché avendo avuto una resezione distale potrebbe avere mantenuto una buona funzione. Il punto non è tanto per quale tumore si viene operati ma quanto pancreas viene rimosso e in che sede.

11. I suoi consigli valgono anche per tumori neuroendocrini con primario partito dal pancreas?  

Si, vedi sopra. Per quanto siano meno aggressivi, un NET che si localizza sulla testa pancreatica può occludere il dotto di Wirsung e un intervento per NET che asporta la testa è il medesimo che per un adenocarcinoma e quindi con le stesse consequenze.

12. Dopo l’intervento mia madre ha avuto una gastroparesi che non è stata subito riconosciuta. Ora con l’inizio della chemio, a tre mesi dall’operazione continua a perdere peso. Che fare in casi come il suo?

Come potrà capire non è facile dare una risposta senza valutare paziente e documentazione e soprattutto sarebbe poco serio. Va capito se e come la gastroparesi sia stata dimostrata, cosa si è provato a fare per trattarla e perché perde peso. Le consiglio una valutazione specialistica con un gastroenterologo che si occupa di malattie del pancreas.

 


 

Guarda Nutrizione e Pancreas – Parte 2 con l’intervento di Riccardo Caccialanza, medico nutrizionista del S. Matteo, e leggi le sue risposte nell’intervista.

 

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