Chirurgia del Tumore al Pancreas – Dati 2016 sul Volume degli Interventi

28 Dicembre 2017 • Redazione

Introduzione

Anche quest’anno L’AGENAS, Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali,  http://www.agenas.it, ha pubblicato i dati 2016  dei volumi degli interventi di resezione del tumore maligno del pancreas strutturati per ospedale sulla base delle SDO, Schede Dimissioni Ospedale, che utilizzano un codice identificativo specifico per gli interventi sul tumore del pancreas.

I dati vengono forniti dal Ministero della Sanità e si riferiscono fondamentalmente alle resezioni  dei tumori esocrini, adenocarcinoma duttale, e endocrini della ghiandola del pancreas, quindi non includerebbero le resezioni dei tumori dell’ampolla, del duodeno, della via biliare distale e delle cisti. Viene usato il condizionale perché dal sito Agenas non è immeditamente chiaro se nelle resezioni vengono incluse quelle realtive ai tumori dell’ampolla,  del duodeno, della via biliare distale e oltre a quelle delle cisti. 

I dati 2016

Ci sono alcune differenze significative tra i dati del 2015 e del 2016. I due centri ad altissimo volume, Policlinico di Verona e San Raffaele, insieme all’AOUU di Pisa  continuano a crescere in termini percentuali e assoluti in maniera significativa. Non è un aspetto banale: perché per un centro passare da 2 a 4 interventi all’anno è relativamente semplice, passare da 260 a 300 lo è molto meno. Sorprende il calo dell’11% dell’Humanitas e ancor più quello del S. Orsola di Bologna. Nella tabella allegata alcune delle variazioni percentuali significative sono evidenziate in verde per i dati in crescita mentre in arancione per quelli in calo.

Infine questi dati vanno sempre interpretati: in alcuni casi, vedi Gemelli di Roma e Molinette di Torino, ci sono più squadre chirurgiche che operano sul pancreas all’interno dello stesso centro. In altre parole non esiste una gestione unitaria e coordinata nella cura del tumore del pancreas, il tutto come dimostrano le statistiche a detrimento della qualità del servizio reso ai pazienti.

Volumi interventi chirurgici 2016

Tumore del pancreas nel Centro Sud: un problema grande

Il Centro Sud è il grande latitante nella cura del tumore del pancreas: regioni come Lazio, Campania, Sicilia e Puglia dovrebbero avere dei centri ad alto volume visto il bacino di popolazione in quelle aree geografiche. Ciò non accade perché:

  • manca una volontà politica a livello regionale, la sanità dipende dalle Regioni, a dare corso a delle Unità Pancreas che concentrino in pochi centri la cura del tumore del pancreas
  • i singoli ospedali non si organizzano in maniera multidisciplinare per la cura del tumore del pancreas a causa anche delle piccole lotte di potere tra le varie specializzazioni coinvolte nella cura del tumore del pancreas
  • molti chirurghi continuano a fare pochissimi interventi di chirurgia pancreatica all’anno in maniera perfettamente legittima dal punto di vista legale ma inopportuna dal punto dei visti dei risultati per i pazienti.

Va detto che il problema degli interventi occasionali di resezione del tumore del pancreas è un problema globale, non limitato al Centro Sud.  Perché èun problema rilevante? Bisogna sapere che nei centri ad alto volume si ha una mortalità tra il 2 e il 3% mentre nei centri a basso volume siamo sopra l’11%, vedi l’articolo “Overuse of surgery in patients with pancreatic cancer. A nationwide analysis in Italy  di Gianpaolo Balzano, Giovanni Capretti, Giuditta Callea, Elena Cantù, Flavia Carle & Raffaele Pezzill. Come è mai possibile che tutto ciò avvenga? Sembrerà assurdo ma è una questione di ego. La chirurgia pancreatica è tra le più complesse e difficili e per un chirurgo è una sfida tra le più  avvincenti, e per molti chirurghi non importa se poi tutto ciò vada a scapito della qualità del risultato e della vita dei pazienti. Se qualcuno pensasse che questo sia un problema trascurabile conviene dare uno sguardo ai seguenti numeri di interventi al tumore dal pancreas relativamente al 2016:

  • n° ospedali che eseguono 1, UNO, intervento all’anno: 78
  • n° ospedali che eseguono 2, DUE, interventi all’anno:  40
  • n° ospedali che eseguono 3, TRE, interventi all’anno:   16

Alcune considerazioni finali

Si sottolinea che mentre esiste una correlazione forte tra numeri di interventi eseguiti dalla singola squadra chirurgica e mortalità, non esiste alcuna statistica sul tempo  che intercorre tra intervento e eventuale comparsa di metastasi o recidive. La disponibilità di questo tipo di dati permetterebbe di validare meglio la qualità della decisione di intervenire chirurgicamente. In altre parole: se dopo 2-3 mesi dall’intervento compaiono metastasi o recidive probabilmente l’intervento non era opportuno. L’argomento sull’impatto della chirurgia nella cura del tumore del pancreas è discusso nel post http://bit.ly/2AWg5Ca

Infine  vale la pena rimarcare che la chirurgia è utilizzata solo in una percentuale piccola dei pazienti diagnosticati con un tumore al pancreas, circa il 20%. Tutti i pazienti invece si confrontano con le cure oncologiche. Quindi invece di andare subito alla ricerca di un chirurgo conviene forse andare alla ricerca di un centro con una  squadra multidisciplinare, http://bit.ly/2D2Hxe7, il miglior viatico per un buon percorso di cura. Va notato che i centri ad altissimo e ad alto volume sono quelli che con maggiore probabilità utilizzano un approccio multidisciplinare. In ogni caso è altamente consigliabile assicurarsi che nel centro in cui si pensa di farsi curare siano utilizzate pratiche di valutazione multidisciplinare del vostro caso.

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Chirurgia del Tumore al Pancreas – Dati 2016 sul Volume degli Interventi

28 Dicembre 2017 • Redazione

Introduzione

Anche quest’anno L’AGENAS, Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali,  http://www.agenas.it, ha pubblicato i dati 2016  dei volumi degli interventi di resezione del tumore maligno del pancreas strutturati per ospedale sulla base delle SDO, Schede Dimissioni Ospedale, che utilizzano un codice identificativo specifico per gli interventi sul tumore del pancreas.

I dati vengono forniti dal Ministero della Sanità e si riferiscono fondamentalmente alle resezioni  dei tumori esocrini, adenocarcinoma duttale, e endocrini della ghiandola del pancreas, quindi non includerebbero le resezioni dei tumori dell’ampolla, del duodeno, della via biliare distale e delle cisti. Viene usato il condizionale perché dal sito Agenas non è immeditamente chiaro se nelle resezioni vengono incluse quelle realtive ai tumori dell’ampolla,  del duodeno, della via biliare distale e oltre a quelle delle cisti. 

I dati 2016

Ci sono alcune differenze significative tra i dati del 2015 e del 2016. I due centri ad altissimo volume, Policlinico di Verona e San Raffaele, insieme all’AOUU di Pisa  continuano a crescere in termini percentuali e assoluti in maniera significativa. Non è un aspetto banale: perché per un centro passare da 2 a 4 interventi all’anno è relativamente semplice, passare da 260 a 300 lo è molto meno. Sorprende il calo dell’11% dell’Humanitas e ancor più quello del S. Orsola di Bologna. Nella tabella allegata alcune delle variazioni percentuali significative sono evidenziate in verde per i dati in crescita mentre in arancione per quelli in calo.

Infine questi dati vanno sempre interpretati: in alcuni casi, vedi Gemelli di Roma e Molinette di Torino, ci sono più squadre chirurgiche che operano sul pancreas all’interno dello stesso centro. In altre parole non esiste una gestione unitaria e coordinata nella cura del tumore del pancreas, il tutto come dimostrano le statistiche a detrimento della qualità del servizio reso ai pazienti.

Volumi interventi chirurgici 2016

Tumore del pancreas nel Centro Sud: un problema grande

Il Centro Sud è il grande latitante nella cura del tumore del pancreas: regioni come Lazio, Campania, Sicilia e Puglia dovrebbero avere dei centri ad alto volume visto il bacino di popolazione in quelle aree geografiche. Ciò non accade perché:

  • manca una volontà politica a livello regionale, la sanità dipende dalle Regioni, a dare corso a delle Unità Pancreas che concentrino in pochi centri la cura del tumore del pancreas
  • i singoli ospedali non si organizzano in maniera multidisciplinare per la cura del tumore del pancreas a causa anche delle piccole lotte di potere tra le varie specializzazioni coinvolte nella cura del tumore del pancreas
  • molti chirurghi continuano a fare pochissimi interventi di chirurgia pancreatica all’anno in maniera perfettamente legittima dal punto di vista legale ma inopportuna dal punto dei visti dei risultati per i pazienti.

Va detto che il problema degli interventi occasionali di resezione del tumore del pancreas è un problema globale, non limitato al Centro Sud.  Perché èun problema rilevante? Bisogna sapere che nei centri ad alto volume si ha una mortalità tra il 2 e il 3% mentre nei centri a basso volume siamo sopra l’11%, vedi l’articolo “Overuse of surgery in patients with pancreatic cancer. A nationwide analysis in Italy  di Gianpaolo Balzano, Giovanni Capretti, Giuditta Callea, Elena Cantù, Flavia Carle & Raffaele Pezzill. Come è mai possibile che tutto ciò avvenga? Sembrerà assurdo ma è una questione di ego. La chirurgia pancreatica è tra le più complesse e difficili e per un chirurgo è una sfida tra le più  avvincenti, e per molti chirurghi non importa se poi tutto ciò vada a scapito della qualità del risultato e della vita dei pazienti. Se qualcuno pensasse che questo sia un problema trascurabile conviene dare uno sguardo ai seguenti numeri di interventi al tumore dal pancreas relativamente al 2016:

  • n° ospedali che eseguono 1, UNO, intervento all’anno: 78
  • n° ospedali che eseguono 2, DUE, interventi all’anno:  40
  • n° ospedali che eseguono 3, TRE, interventi all’anno:   16

Alcune considerazioni finali

Si sottolinea che mentre esiste una correlazione forte tra numeri di interventi eseguiti dalla singola squadra chirurgica e mortalità, non esiste alcuna statistica sul tempo  che intercorre tra intervento e eventuale comparsa di metastasi o recidive. La disponibilità di questo tipo di dati permetterebbe di validare meglio la qualità della decisione di intervenire chirurgicamente. In altre parole: se dopo 2-3 mesi dall’intervento compaiono metastasi o recidive probabilmente l’intervento non era opportuno. L’argomento sull’impatto della chirurgia nella cura del tumore del pancreas è discusso nel post http://bit.ly/2AWg5Ca

Infine  vale la pena rimarcare che la chirurgia è utilizzata solo in una percentuale piccola dei pazienti diagnosticati con un tumore al pancreas, circa il 20%. Tutti i pazienti invece si confrontano con le cure oncologiche. Quindi invece di andare subito alla ricerca di un chirurgo conviene forse andare alla ricerca di un centro con una  squadra multidisciplinare, http://bit.ly/2D2Hxe7, il miglior viatico per un buon percorso di cura. Va notato che i centri ad altissimo e ad alto volume sono quelli che con maggiore probabilità utilizzano un approccio multidisciplinare. In ogni caso è altamente consigliabile assicurarsi che nel centro in cui si pensa di farsi curare siano utilizzate pratiche di valutazione multidisciplinare del vostro caso.

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Chirurgia del Tumore al Pancreas – Dati 2016 sul Volume degli Interventi

28 Dicembre 2017 • Redazione

Introduzione

Anche quest’anno L’AGENAS, Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali,  http://www.agenas.it, ha pubblicato i dati 2016  dei volumi degli interventi di resezione del tumore maligno del pancreas strutturati per ospedale sulla base delle SDO, Schede Dimissioni Ospedale, che utilizzano un codice identificativo specifico per gli interventi sul tumore del pancreas.

I dati vengono forniti dal Ministero della Sanità e si riferiscono fondamentalmente alle resezioni  dei tumori esocrini, adenocarcinoma duttale, e endocrini della ghiandola del pancreas, quindi non includerebbero le resezioni dei tumori dell’ampolla, del duodeno, della via biliare distale e delle cisti. Viene usato il condizionale perché dal sito Agenas non è immeditamente chiaro se nelle resezioni vengono incluse quelle realtive ai tumori dell’ampolla,  del duodeno, della via biliare distale e oltre a quelle delle cisti. 

I dati 2016

Ci sono alcune differenze significative tra i dati del 2015 e del 2016. I due centri ad altissimo volume, Policlinico di Verona e San Raffaele, insieme all’AOUU di Pisa  continuano a crescere in termini percentuali e assoluti in maniera significativa. Non è un aspetto banale: perché per un centro passare da 2 a 4 interventi all’anno è relativamente semplice, passare da 260 a 300 lo è molto meno. Sorprende il calo dell’11% dell’Humanitas e ancor più quello del S. Orsola di Bologna. Nella tabella allegata alcune delle variazioni percentuali significative sono evidenziate in verde per i dati in crescita mentre in arancione per quelli in calo.

Infine questi dati vanno sempre interpretati: in alcuni casi, vedi Gemelli di Roma e Molinette di Torino, ci sono più squadre chirurgiche che operano sul pancreas all’interno dello stesso centro. In altre parole non esiste una gestione unitaria e coordinata nella cura del tumore del pancreas, il tutto come dimostrano le statistiche a detrimento della qualità del servizio reso ai pazienti.

Volumi interventi chirurgici 2016

Tumore del pancreas nel Centro Sud: un problema grande

Il Centro Sud è il grande latitante nella cura del tumore del pancreas: regioni come Lazio, Campania, Sicilia e Puglia dovrebbero avere dei centri ad alto volume visto il bacino di popolazione in quelle aree geografiche. Ciò non accade perché:

  • manca una volontà politica a livello regionale, la sanità dipende dalle Regioni, a dare corso a delle Unità Pancreas che concentrino in pochi centri la cura del tumore del pancreas
  • i singoli ospedali non si organizzano in maniera multidisciplinare per la cura del tumore del pancreas a causa anche delle piccole lotte di potere tra le varie specializzazioni coinvolte nella cura del tumore del pancreas
  • molti chirurghi continuano a fare pochissimi interventi di chirurgia pancreatica all’anno in maniera perfettamente legittima dal punto di vista legale ma inopportuna dal punto dei visti dei risultati per i pazienti.

Va detto che il problema degli interventi occasionali di resezione del tumore del pancreas è un problema globale, non limitato al Centro Sud.  Perché èun problema rilevante? Bisogna sapere che nei centri ad alto volume si ha una mortalità tra il 2 e il 3% mentre nei centri a basso volume siamo sopra l’11%, vedi l’articolo “Overuse of surgery in patients with pancreatic cancer. A nationwide analysis in Italy  di Gianpaolo Balzano, Giovanni Capretti, Giuditta Callea, Elena Cantù, Flavia Carle & Raffaele Pezzill. Come è mai possibile che tutto ciò avvenga? Sembrerà assurdo ma è una questione di ego. La chirurgia pancreatica è tra le più complesse e difficili e per un chirurgo è una sfida tra le più  avvincenti, e per molti chirurghi non importa se poi tutto ciò vada a scapito della qualità del risultato e della vita dei pazienti. Se qualcuno pensasse che questo sia un problema trascurabile conviene dare uno sguardo ai seguenti numeri di interventi al tumore dal pancreas relativamente al 2016:

  • n° ospedali che eseguono 1, UNO, intervento all’anno: 78
  • n° ospedali che eseguono 2, DUE, interventi all’anno:  40
  • n° ospedali che eseguono 3, TRE, interventi all’anno:   16

Alcune considerazioni finali

Si sottolinea che mentre esiste una correlazione forte tra numeri di interventi eseguiti dalla singola squadra chirurgica e mortalità, non esiste alcuna statistica sul tempo  che intercorre tra intervento e eventuale comparsa di metastasi o recidive. La disponibilità di questo tipo di dati permetterebbe di validare meglio la qualità della decisione di intervenire chirurgicamente. In altre parole: se dopo 2-3 mesi dall’intervento compaiono metastasi o recidive probabilmente l’intervento non era opportuno. L’argomento sull’impatto della chirurgia nella cura del tumore del pancreas è discusso nel post http://bit.ly/2AWg5Ca

Infine  vale la pena rimarcare che la chirurgia è utilizzata solo in una percentuale piccola dei pazienti diagnosticati con un tumore al pancreas, circa il 20%. Tutti i pazienti invece si confrontano con le cure oncologiche. Quindi invece di andare subito alla ricerca di un chirurgo conviene forse andare alla ricerca di un centro con una  squadra multidisciplinare, http://bit.ly/2D2Hxe7, il miglior viatico per un buon percorso di cura. Va notato che i centri ad altissimo e ad alto volume sono quelli che con maggiore probabilità utilizzano un approccio multidisciplinare. In ogni caso è altamente consigliabile assicurarsi che nel centro in cui si pensa di farsi curare siano utilizzate pratiche di valutazione multidisciplinare del vostro caso.

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