Nuovo Farmaco, PEGPH20, per la Cura del Tumore del Pancreas

7 Gennaio 2017 • Redazione

Il 2017 è cominciato con l’annuncio da parte della società  Halozyme Therapeutics  di  alcuni risultati positivi per una sperimentazione clinica di Fase 2 per un nuovo farmaco per la lotta contro il cancro al pancreas.

Il nome del farmaco è: PEGPH20.

L’organizzazione della sperimentazione clinica

Nello studio, un gruppo di partecipanti è stato randomizzato a ricevere PEGPH20 in combinazione con lo standard di trattamento di cura di prima linea: Abraxane® (nab-paclitaxel) più gemcitabina. Questo braccio  è stato chiamato PAG. I risultati del braccio PAG sono stati confrontato con un gruppo di controllo di pazienti trattati con Abraxane e gemcitabina.  A questo secondo braccio è stato dato il nome AG.

Risultati pubblicati

• la mediana di sopravvivenza libera da progressione nel braccio PAG è stata di 9,2 mesi rispetto a 6,0 mesi del braccio AG.

• Il tasso di risposta globale è stata del 50% del braccio PAG rispetto al 33% del braccio AG.

• la mediana del tasso di sopravvivenza è risultata simile: 11,8 mesi per il braccio PAG rispetto ai 10,9 mesi del braccio AG.

Che cosa è esattamente il PEGPH20?

Il PEGPH20 è una versione sintetica di un enzima naturale che rompe l’acido ialuronico , HA, nel tumore.

L’acido ialuronico è noto a chi soffre o ha sofferto di dolore alle ginocchia causate da osteoartrosi perché molto probabilmente avrà fatto delle iniezioni di acido ialuronico.

Ma l’acido ialuronico potrebbe anche essere la causa della resistenza del tumore al pancreas alle cure chemioterapiche
(undruggable).

Sembrerebbe che alcuni tumori maligni, come il tumore del pancreas, in realtà producono molto acido ialuronico  che potrebbee esser collegato  a una prognosi peggiore.

Come funziona il farmaco PEGPH20

L’acido ialuronico attira verso il tumore tutta l’acqua dei tessuti circostanti.

Tutta questa acqua crea una sorta di gel che crea molta pressione nelle cellule tumorali. Ed è proprio questa pressione che causerebbe dei cambiamenti nel tumore rendendolo resistente alle cure chemioterapiche. L’idea di base è quella di utilizzare il PEGPH20 per abbassare la pressione nelle  cellule tumorali distruggendo l’acido ialuronico attraverso l’enzima PEGPH20. Questo consentirebbe ai farmaci chemioterapici di raggiungere le cellule tumorali e distruggerle.

Sperimentazione Clinica di Fase III

È stata da poco stata avviata una sperimentazione clinicaa livello internazionale per i  tumori del pancreas metastatici  per questo nuovo farmaco. Anche l’Italia è coinvolta in questa sperimentazione clinica.Le informazioni relative ai centri italiani che partecipano alla sperimentazione si possono trovare al seguente link: http://bit.ly/2jpV3ml.

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Nuovo Farmaco, PEGPH20, per la Cura del Tumore del Pancreas

7 Gennaio 2017 • Redazione

Il 2017 è cominciato con l’annuncio da parte della società  Halozyme Therapeutics  di  alcuni risultati positivi per una sperimentazione clinica di Fase 2 per un nuovo farmaco per la lotta contro il cancro al pancreas.

Il nome del farmaco è: PEGPH20.

L’organizzazione della sperimentazione clinica

Nello studio, un gruppo di partecipanti è stato randomizzato a ricevere PEGPH20 in combinazione con lo standard di trattamento di cura di prima linea: Abraxane® (nab-paclitaxel) più gemcitabina. Questo braccio  è stato chiamato PAG. I risultati del braccio PAG sono stati confrontato con un gruppo di controllo di pazienti trattati con Abraxane e gemcitabina.  A questo secondo braccio è stato dato il nome AG.

Risultati pubblicati

• la mediana di sopravvivenza libera da progressione nel braccio PAG è stata di 9,2 mesi rispetto a 6,0 mesi del braccio AG.

• Il tasso di risposta globale è stata del 50% del braccio PAG rispetto al 33% del braccio AG.

• la mediana del tasso di sopravvivenza è risultata simile: 11,8 mesi per il braccio PAG rispetto ai 10,9 mesi del braccio AG.

Che cosa è esattamente il PEGPH20?

Il PEGPH20 è una versione sintetica di un enzima naturale che rompe l’acido ialuronico , HA, nel tumore.

L’acido ialuronico è noto a chi soffre o ha sofferto di dolore alle ginocchia causate da osteoartrosi perché molto probabilmente avrà fatto delle iniezioni di acido ialuronico.

Ma l’acido ialuronico potrebbe anche essere la causa della resistenza del tumore al pancreas alle cure chemioterapiche
(undruggable).

Sembrerebbe che alcuni tumori maligni, come il tumore del pancreas, in realtà producono molto acido ialuronico  che potrebbee esser collegato  a una prognosi peggiore.

Come funziona il farmaco PEGPH20

L’acido ialuronico attira verso il tumore tutta l’acqua dei tessuti circostanti.

Tutta questa acqua crea una sorta di gel che crea molta pressione nelle cellule tumorali. Ed è proprio questa pressione che causerebbe dei cambiamenti nel tumore rendendolo resistente alle cure chemioterapiche. L’idea di base è quella di utilizzare il PEGPH20 per abbassare la pressione nelle  cellule tumorali distruggendo l’acido ialuronico attraverso l’enzima PEGPH20. Questo consentirebbe ai farmaci chemioterapici di raggiungere le cellule tumorali e distruggerle.

Sperimentazione Clinica di Fase III

È stata da poco stata avviata una sperimentazione clinicaa livello internazionale per i  tumori del pancreas metastatici  per questo nuovo farmaco. Anche l’Italia è coinvolta in questa sperimentazione clinica.Le informazioni relative ai centri italiani che partecipano alla sperimentazione si possono trovare al seguente link: http://bit.ly/2jpV3ml.

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Nuovo Farmaco, PEGPH20, per la Cura del Tumore del Pancreas

7 Gennaio 2017 • Redazione

Il 2017 è cominciato con l’annuncio da parte della società  Halozyme Therapeutics  di  alcuni risultati positivi per una sperimentazione clinica di Fase 2 per un nuovo farmaco per la lotta contro il cancro al pancreas.

Il nome del farmaco è: PEGPH20.

L’organizzazione della sperimentazione clinica

Nello studio, un gruppo di partecipanti è stato randomizzato a ricevere PEGPH20 in combinazione con lo standard di trattamento di cura di prima linea: Abraxane® (nab-paclitaxel) più gemcitabina. Questo braccio  è stato chiamato PAG. I risultati del braccio PAG sono stati confrontato con un gruppo di controllo di pazienti trattati con Abraxane e gemcitabina.  A questo secondo braccio è stato dato il nome AG.

Risultati pubblicati

• la mediana di sopravvivenza libera da progressione nel braccio PAG è stata di 9,2 mesi rispetto a 6,0 mesi del braccio AG.

• Il tasso di risposta globale è stata del 50% del braccio PAG rispetto al 33% del braccio AG.

• la mediana del tasso di sopravvivenza è risultata simile: 11,8 mesi per il braccio PAG rispetto ai 10,9 mesi del braccio AG.

Che cosa è esattamente il PEGPH20?

Il PEGPH20 è una versione sintetica di un enzima naturale che rompe l’acido ialuronico , HA, nel tumore.

L’acido ialuronico è noto a chi soffre o ha sofferto di dolore alle ginocchia causate da osteoartrosi perché molto probabilmente avrà fatto delle iniezioni di acido ialuronico.

Ma l’acido ialuronico potrebbe anche essere la causa della resistenza del tumore al pancreas alle cure chemioterapiche
(undruggable).

Sembrerebbe che alcuni tumori maligni, come il tumore del pancreas, in realtà producono molto acido ialuronico  che potrebbee esser collegato  a una prognosi peggiore.

Come funziona il farmaco PEGPH20

L’acido ialuronico attira verso il tumore tutta l’acqua dei tessuti circostanti.

Tutta questa acqua crea una sorta di gel che crea molta pressione nelle cellule tumorali. Ed è proprio questa pressione che causerebbe dei cambiamenti nel tumore rendendolo resistente alle cure chemioterapiche. L’idea di base è quella di utilizzare il PEGPH20 per abbassare la pressione nelle  cellule tumorali distruggendo l’acido ialuronico attraverso l’enzima PEGPH20. Questo consentirebbe ai farmaci chemioterapici di raggiungere le cellule tumorali e distruggerle.

Sperimentazione Clinica di Fase III

È stata da poco stata avviata una sperimentazione clinicaa livello internazionale per i  tumori del pancreas metastatici  per questo nuovo farmaco. Anche l’Italia è coinvolta in questa sperimentazione clinica.Le informazioni relative ai centri italiani che partecipano alla sperimentazione si possono trovare al seguente link: http://bit.ly/2jpV3ml.

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