Laguna Colorada, Bolivia, 2018

Viaggiando si cura il corpo e lo spirito

2 Gennaio 2019 • Redazione

Linda Pisicchio è una trentaduenne che poco meno di 4 anni fa ha scoperto di avere un tumore alla testa del pancreas. Il suo è un caso emblematico di come si possa convivere con un tumore metastatico al pancreas per un periodo così lungo. La sua storia, come altre presentate sulle nostre pagine, è un intreccio inestricabile di  una fortissima determinazione e qualità della persona, della peculiarità biologica del  suo tumore e dell’alta professionalità della squadra medica che l’ha presa in cura. Questo caso si presta a riflessioni e considerazioni sul percorso terapeutico e apre un piccolissimo spiraglio di speranza per la cura del tumore metastatico ove la biologia del tumore lo consenta.

Come hai scoperto di avere un tumore al pancreas

Sul finire del 2014 ho cominciato ad avvertire problemi di digestione e dolori allo stomaco. Ho fatto gli esami del sangue che sebbene avessero qualche valore leggermente fuori dallo standard  non destavano particolare preoccupazione. Nel Maggio 2015 ho fatto una ecografia all’addome e non è venuto fuori niente, a questo punto il medico di base nell’incertezza mi ha prescritto una visita dal gastroenterologo che ha deciso  per una TAC all’addome. Il dubbio del medico base ha innescato un processo che mi ha portato a scoprire la malattia. Inizio Giugno 2015 visti i tempi lunghi di prenotazione del Sistema Sanitario Nazionale  ho deciso di fare la TAC in una struttura privata. Immediatamente dopo la TAC continuavo a star male con dolori lancinanti all’addome per cui la mattina in cui ho ritirato il referto della TAC mi sono fatta accompagnare direttamente da mia madre in pronto soccorso dell’ospedale di Borgomanero. Lì ho mostrato al medico di turno il referto della TAC la cui comprensione onestamente non mi era stata immediatamente chiara

Machu Picchu, Perù, 2018 e Montagnette Sette Colori, Peù, 2018

Qual è stata la diagnosi

Il medico di turno nel Pronto Soccorso  dopo la visita e la lettura della TAC ha cominciato a parlare di centro oncologico di riferimento senza che io avessi una esatta comprensione di quello che dicesse. Il medico ha capito dall’espressione della mi faccia che ero persa e  mi ha spiegato che verosimilmente c’era una lesione tumorale alla testa del pancreas con numerose metastasi al fegato e che bisognava cercare un centro specializzato.

Come ti è stata comunicata la diagnosi

Il medico a quel punto si è reso conto dello stato psicologico in cui mi sono venuta a trovare e mi ha chiesto se volevo un bicchiere d’acqua, gli ho risposto di si. Mi ha poi chiesto se c’era qualcuno che mi accompagnava. Ho risposto che c’era mia madre e  il medico ha invitato mia madre nell’ambulatorio e gli ha illustrato la situazione. Subito dopo un’infermiera si è presa cura di noi mentre il medico  telefonava a Torino ad un suo referente il quale ha segnalato il nome del dott. Michele Reni come oncologo. Il medico si è fatto carico di telefonare al S. Raffaele e ha fissato un appuntamento per me nel giro di una settimana. Nel f